Saturday, 16 February 2013

Vicinanze latine nella terra del fuoco (15.02)

Giornata da single oggi nella terra del fuoco. L'agenzia per il turismo non convenzionale di Ushuaia bandisce ogni baby sotto i 12 anni e la comprensivissima Charlie mi propone di partecipare in solitaria al grande tour di avventura sui laghi.
Mentre la Land Rover che reca sul lato il monito "excursiones non conventionales" corre sulla panamericana routa 3 per poi navigare nel lago Fagnano e finire facendosi strada in mezzo alla foresta e al fango. Nicolà, il nostro driver e mediatore culturale, ci racconta del poco caloroso rapporto tra argentini e cileni nella terra del fuoco: "en la tierra del fuego cileni a argentini compartiscono todos eccetto l'amicizia". Nel 1978 sfiorano la guerra quando Pinochet reclama tre isolette del canale Beagle ma allora è la mediazione di Papa Giovanni Paolo II ad evitare il peggio. Io gli faccio presente che adesso è meglio che si diano una calmata visto che al momento il posto in vaticano è vacante.
Nicolà vive in Ushuaia da 10 anni, dopo un round the world trip decide di di abbandonare la vita squadrata francese con televisore al plasma per trovare la sua via nella città più a sud del mondo, dove peraltro si assemblano televisori al plasma per tutto il mondo e insieme ad altri irrinunciabili compagni di vita elettronici.
Vestiti come palombari siamo con un piede nel lago Fagnano e l'altro nella canoa : è il momento acquatico della nostra avventura 4x4 nella terra del fuoco. Con riferimenti poco velati alle avventure del comandante Schettino, come Italiano, vengo messo al timone di una delle due imbarcazioni di gomma. A prua guidano gli States (una noiosa coppia ultra settentenne di Washington dc che ogni tanto mi lancia occhiate di rimprovero per la rotta non proprio rettilinea), al centro il motore umano è un gruppetto di bikers brasiliani in cerca di avventure nel sud del mondo. Jefferson, giudice minorile, il suo collega Umberto e Marcello, il distributore della Nestlè per l'area di Santa Caterina sono una comunità inseparabile e con loro scatta subito l'affinità latina. Sin gras, disgracia, niente gracia, come si fanno chiamare i tre mentre vogliono chiamarmi Schettino a tutti i costi, cazzeggiano alla grande e i 40 minuti di traversata che ci separano dal favoleggiato grigliatone in riva al lago si allungano all'infinito. Dentro una capanna di lamiera, avamposto alberghiero sulle sponde del Fagnano, a tavola, tra bife de chorizo e panini con la salamella alziamo i nostri calici di plastica colmi di Malbec de la Bodega della fine del Mundo mentre il poeta Marcello Bigelin  scandisce:"Prost papa, prost mama, prostituta la famiglia". Osterie latine nella terra del fuoco.

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