Monday 3 June 2013

Pensieri sparsi tra Adelaide e Brisbane (18.5)

Viaggiare allunga la vita. Un condensato di volti, profumi, storie, km, fotografie, stagioni, baci e sorrisi, lungo 6 mesi da condividere con Charlie e Sofia. 60.000 km nei cieli per 3200 punti avios della mia BA card, altri 16000 km di asfalto e polvere su cui sono sfilati 40 motel, 12 ostelli con bano compartido, 8 pubs imbevuti di pancetta e uova fritte e 53 altre sistemazioni in double room with standard bed per me e Charlie e nest di cuscini sul pavimento per Sofia. 47 vinerie e 243 vini degustati, poche bottiglie stappate, molte svitate. Tre paia di occhiali da sole, qualche t shirt, un paio di jeans e un telefono in meno.
Ho visto cose che non potete neanche immaginare: carri naufragare in fiumi di fango colorato sulle Ande, mentre camionisti argentini e cileni imprecano nella stessa lingua. Monoliti di ghiaccio staccarsi dalle vette del Perito Moreno e un esercito di hiphone cecare di mettere a fuoco il momento dell' impatto con l'acqua. Armate di pupazzi di neve elettrici accendersi nelle strade di New York accanto a Remagi elettrizzati. Cunette di sfortunati possum sparse su tutte le strade neozelandesi e stormi di sand flies divorare le mie carni a un metro dal primo tuffo nel Mare di Tasmania. Viaggiatori offrire lattine di birra agli altari del Gaucho Gill sulle strade della Pampas e bottiglie di Carmenere invecchiare al suono di canti gregoriani nelle cantine della Valle Central. Bombolette spray con dentro olio di oliva al posto del Raid svettare dall'ultimo piano degli scaffali dei supermercati di Brisbane, in compagnia di panetti di "spreadble olive oil".  Confezioni da 18 uova xxl stivate nei frigoriferi americani insieme a barattoli di Heinz tomato sauce da 2 lt. Ore e ore di Thomas and friends, Peppa Pig e Happy Feet.
Ho stretto la mano a Topolino nella sua casa in California, piena di specchi per il più arrogante del reame. Ho sostenuto una conversazione al tavolo del club peace and love di San Francisco dove la domanda per rompere il ghiaccio è: " tu cosa fai per la pace nel mondo?". Ho fraternizzato con giovani backpackers italiani accampati a Mission Beach facendomi dare del tu, almeno da qualcuno. Ho promosso la cultura locale donando 50 pesos all'agente di un fasullo Maradona per una foto insieme tra i colori della Bocha. Ho timonato una canoa ai confini del mondo mentre l'equipaggio mi incitava al grido "Schettinu, Schettinu!" e scalato vulcani in Chile con il mio bagaglio umano di 12 kg sulle spalle. Ho assaggiato spumanti fatti in frigorifero dalle donne di San Juan e degustato un nebbiolo fatto da un croato in un villaggio danese in piena California.
Mi sono alimentato a tacos in California, jugosi bife de chorizo in Argentina, pasta in Chile, fish and chips in new Zealand, hamburger in Australia, tra cui il temibile hamburger del minatore alto 7 strati, e ho fatto pizze spargendo scaglie di mozzarella  proudly made in Devondale.
Tutto questo per sentire, dopo 5 mesi di viaggio, la frase magica: "Papa come and play with me" mentre Sofia armegia due mattoncini Lego rossi.
Viaggiare e giocare, questa è la vita in qualche modo da allungare.



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