Saturday 11 May 2013

Great Ocean Road odissey

Piove una pioggia da domenica mattina di novembre sul nostro capanno con pareti finto legno, moquette marron e tendine di un rosa strapazzato dal tempo. Poco cibo in  frigo: due pezzi di pizza surgelata della sera prima, un quarto di Philadelphia, una porzione di salsa bernese del migliore fish and chips di Port Cambel, che ieri ha viaggiato con noi insieme a due wurstell del locale supermercato, una scatola di ostriche sott'olio da Melbourne, un litro di Coca, un quarto di Cabernet Merlot Sacret Hills morbido e profumato. Abbastanza per sopravvivere fino alla chiamata del pizza boy di stasera. Se guardi oltre la finestra hai la fortuna di vedere in casa del vicino di scatolone. Sei curioso di vedere la faccia di chi ha liberamente scelto di passare le vacanze nel Turist Park a due km da Portland. Ci ha portato qui il carroattrezzi ieri sera insieme alla nostra rossa fiammante BMW che continua ad avere temperature infernali nel motore.  Harry è rovesciato sul tavolo cone le orecchie basse e lo sguardo spento davanti alla televisone dove imperversano le avventure del postino Patch per la gioia di Sofia. Domani affittiamo una australianissima Holden Cruzer e cerchiamo di raggiungere Adelaide in qualche modo. Unica consolazione ieri sera all'ingresso forzato nel Park abbiamo visto un koala camminare in strada.  Cerco di scaldare un pezzo di pizza nel tostapane ma qualcosa va storto, siamo senza corrente. 

Friday 10 May 2013

Misteri sulla Great Ocean Road


A Cape Otway sulla Great Ocean Road c'è una targa che ricorda l'ultimo volo di Frederch Valentinich. Il 24 ottobre 1978 Frederick volava su un Cessna 1821 e proprio sopra Cape Otway ha preso la sua direzione verso sud e verso il mare. 12 minuti dopo, alle 19:12 e 28 secondi l'ultima trasmissione radio: "that strange aircraft is hovering on top off me again, and it is not an airplane". 100 metri più in là una scala a chiocciola dentro la pancia del ligtouse ti porta da Peter che all'ultimo piano lucida gli ottoni del faro. Starnutisce, si soffia il naso e poi lucida, il tutto con lo stesso fazzoletto.  Peter alimenta il mistero:"I should't talk about this but some nights you can see strange lights over the ocean". Quando saluti Peter una pacca sulla spalla è molto meglio di una stretta di mano. 10 km e qualche metro dopo il pannello di controllo di Phoebe (nome di battesimo della rossa BMW) impazzisce: spie rosse e gialle che lampeggiano. Non sono gli ufo, è il liquido di raffreddamento che "spreads eveywhere in the engine" come da diagnosi di Ken che sotto un tramonto di fuoco ci recupera con il suo truck. Sulla strada per Port Cambell, a bordo con Ken,  passiamo da un suo cliente che ha appena investito un kangaroo. La macchina del pirata della strada è ferma ma del canguro non ci sono tracce: forse questo se lo sono portato via gli alieni.


Sunday 5 May 2013

Yarra yarra 2

Alla Yering Farm di Yarra valley mentre Charlie e sofia giocano nel prato devo continuare il mio duro percorso di learning del vino australiano.  Max mi porta in viaggio con 8 calici, parla italiano ed ha due casse di Malvasia Istriana in cantina. Un vecchio fienile in legno e lamiera, qui si respira profumo di autenticità, qui a fine 1800 una famiglia svizzera di winemaker, i Dechamp, ha cresciuto le prime viti. Qui si continua la tradizione con Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Pinot Noir, Sauvignon Blanc, Shiraz e Merlot. Voglio provare tutto, mi resta in bocca uno spettacolare Cabernet Sauvignon 2004: marmellata di ciliegie e berry con note di pepe nero, complessità, morbidezza e freschezza, tannino levigato con un finale che dura. Il tutto per 50 Usd. Impegnativo.

Yarra Yarra

Alla famosa De Bortoli winery di Yarra Valley c'è una batteria di 6 wine girls che aspetta i clienti dietro al banco della degustazione. Il problema è che corrono da una parte all'altra così ad ogni giro cambi partner e devi ritrovare il giusto feeling per proseguire. La tariffa della casa è molto affordable: 5 dollari per un viaggio di sensazioni e piacere che dura quanto vuoi. Dentro al capitolo "Serious withes" ritrovo il sentore di cherosene in un Riesling Reserve 2010 e una bella freschezza con un finale dolce sulle labbra. Torna anche il profumo vegetale con un Sauvignon PHI 2010 "euro style". Sotto la voce "interesting reds" incontro un Sangivese "to try with Vongoli". Chiedo alla mia partner dall'altra parte del banco se i vongoli siano dei pesci australiani da abbinare ad un bicchiere di quello che immagino essere un clone del Sangiovese. Chiudo il mio viaggio con un bicchiere di Nebbiolo, non presente in degustazione, che mi conquisto vantando radici piemontesi e competenze da Sommelier certificato Ais. Devo però dargli un parere onesto: colore e profumo interessanti ma in bocca rough.

Profumi forti in Hunter Valley

Al pub di Cessnock la colazione ha il profumo di uova fritte e bacon che sale su dalla sala ristorante alle 7 di mattina e bussa alla porta della nostra stanza da tre letti a castello per un delicato risveglio. Ha il sorriso di Trisha che ti parla della nuova Zelanda mentre schiaccia i tomatoes sulla piastra. Ha il colore rosa di un enorme fiore in plastica appiccicato all'occhiello della nostra vicina di tavolo. Un po più in là una pattuglia di giovani rockettari in town per seguire una kermesse musicale. Siamo a meno di 200 km da Sydney in piena Hunter Valley a caccia di Chardonnay e Semillon. Contravvenendo ad ogni regola della degustazione ci prepariamo al wine testing con sapori forti.
Alla Pokolbin winery il profumo della pancetta è sostituito da una nota di cherosene per un raro Riesling sfoderato da Alan che sorride dietro al bancone. Un odore che riporta ai vini di Malborough; il riesling aged prende questo inconfondibile sentore per nasi robusti che si sono allenati con l'english breakfast. Alla Robyn Drayton family owned winery predomina il lilla: divani, pareti, fiori, anche la maglia di Kathie che mi versa un bicchiere di Semillon Reginald, ha il colore della Provenza. Sentore di mandorla tostata perchè il Semillon anche in bottiglia con tappo in plastica evolve con questo profumo.
Dopo sei vinerie rientriamo al nostro genuinissimo pub per una cena a base di burger e chips a riassorbire l'alcol ingerito. Ordino l'hamburger del minatore : beef, cipolla, barbabietola, ananas, pancetta, uovo fritto, cheese e salse varie, accompagnato da una lager per risciaquare il tutto. Ci vogliono 10 tovaglioli per domarlo.

Saturday 4 May 2013

Sospesi


Nella casa estancia di Emily, nel cuore del Victoria (The place to be)  in piena pampa  australiana ti svegli in autunno con mucche che fanno breakfast insieme alle pecore mentre due canguri  saltellano nel backyard. Alla stazione di Clarkfield c'è uno scaffale di libri consumati che ti propone il book exchange mentre aspetti il locale delle 07.52 per Melbourne. Nelle strade il nuovo si arrampica sul vecchio con gusto come a New York, St Patrick Cathedral è circondata in armonia dai cubi di acciaio e vetro di Confederation Square. Fuori fa freddo, profumo di umido e vento che non molla. Inverno Milanese, estate sudamericana, primavera Neozelandese, nuova estate nel Queensland, (The sunshine state), viaggiamo sospesi tra le stagioni geografiche. Sospesi, come questa casa su pali di legno, sospesi come rapiti dagli alieni ad Hanging Rock a 20 km da qui. Sospesi come questo "Olive spread" (31% less fat than margarine), che si nasconde in frigo, a metà tra olio di oliva e burro.  Sul pack, in acquerello, cipressi, colline e un casale: siamo in Toscana anche se li l'olio non si spalma. La provo questa buffa creatura, su una fetta tostata insieme al mio Veggemite per una colazione da campioni australiani.   

Back on the road again

Oltre la grata un pezzo di città illuminata, non il piu bello ma ci si può fare una mezza cartolina di Sydney by night. Il cartone di pizza Crust, nuovo brand da sperimentare, aperto sul letto del nostro albergo con bagno in condivisione ma posizione centrale, una bottiglia di Coca 1,2 lt ad accompagnare il tutto: we're back on the road.
Come lavare maglie e mutande, ricordarsi di caricare cellulare e tablet, qual è la password del wi-fi per controllare le mail, la colazione è compresa? dove compriamo i sandwich per pranzo, che mangia Sofia? We're back on the road again.
Fare le valigie ogni due giorni: Mr Orange, Mr Blue, Mr Green and Mini Me come abbiamo battezzato in codice pratico i nostri compagni di viaggio. We're back on the road again.
"Fra Martino campanaro suona tu...", unica canzoncina per bimbi che mi viene in mente da contrapporre all' anglosassone "tree  ducks went out one day over the hills and far away..." una terribile storia di piccole anatre che escono con mamma anatra ma ad ogni giro se ne perde una. Tutto questo cantato per la gioia di Sofia dietro nel seggiolino per ore e ore: we're back on the road again.
Andy e Cloe incontrati ad Hunter Valley in coda per degustare uno chardonnay e ritrovati a Sydney in un Thai restaurant dove ceniamo portandoci una bottiglia dello stesso Chardonnay, perchè qui per limitare i danni puoi portarti il tuo vino al ristorante. Back on the road again
Back on the road con la nostra rossa bmw gentilmente concessa dalla famiglia Berges, anche per 15 ore come tra Sydney e Melbourne perchè quando sei già a due ore di strada ti accorgi che hai lasciato la macchina foto in albergo e devi fare un terribile u -turn.

Sydney Multicultural (28.04)

Piero ha capelli lunghi e lisci, una maglia nera e con un accento romagnolo dice cose del tipo: "caro Alessandro ma no figurati è un piacere conoscere te". A me sembra un Kaiser Soze Bolognese. A Sydney da venti anni traffica col vino italiano e gira con una Renault Clio carica di cartoni di olio di Oliva. Anche Juan Cameron traffica col vino ma la sua specialità è il Malbec perché, come ti dice lui : "la conosci la vita a Buenos aires no? Come fai a non innamorarti di questo vino?". Per lui il vino è passione pura, il suo lavoro è quello di pilotare gli aerei della Quantas tra Sydney e Buenos Aires. A lui sono arrivato tramite Patrico, un wine maker conosciuto a Mendoza. Juan mi porta al suo pub in Surry hills, "uno degli ultimi veri pub australiani", salutiamo tutti, mentre parliamo di vino si fuma 5 sigarette insieme a un bicchiere di Malbec, "no more tomorrow I have to fly". Mi piace immaginarlo mentre trasporta carichi misti di frequent flyiers e casse di vino argentino sul suo 747 brandizzato Quantas. Di rientro dall'ultimo vero pub australiano azzardo una camminata in notturna verso il mio hotel in Pyermont, sullo sfondo sfilano fontane, grattacieli illuminati, barche e poi le porte di accesso alla china town locale: mi sembrano le stesse porte di San Francisco.
Per non sbagliare chiedo aiuto a Beam che incontro per strada: è troppo tardi quando mi accorgo che ha una faccia un po' wierd e mi dice :" yeah man, I have nothing to do I can come with you" ... fuck...
Mi viene in mente una notte di 25 anni fa quando ad Amsterdam cercavo un po' di magia e sono finito circondato in un vicolo con filo spinato. Per fortuna qui siamo a Sydney e invece di  passare la notte in macchina con la polizia alla ricerca dei venditori di fumo sono in macchina con Alex, un taxista pachistano, che ti dice che persone come te e lui avranno sempre qualcosa da raccontarsi perchè hanno uno "special human welbeing". Ancora peace band love, ancora San Francisco, per questa Sydney multicultural by night.  

Ghost story (28.04)

Sydney è la città più antica che incontriamo in questa parte del nuovo mondo. Qui ci trovi un pezzo di Europa ricostruita. Come la cattedrale S. Mary che a prima vista potrebbe rivaleggiare con le sorelle del tredicesimo secolo ma quando ti avvicini le mura non possono raccontare neanche un paio di secoli. Ci trovi anche tanti alberghi ricchi di storia e di storie di persone che ci hanno dormito come il nostro The Woolbrokers al 22 di Allen street.  Nella nostra stanza n 26 al secondo piano la prima notte un mobile cricchiola in modo continuo, non naturale e non casuale. In modo continuo finchè Charlie se ne esce con un "if you are spirits, please go away in another room because I am tired and I want to sleep. I am asking this in a gentle way". Silenzio. Abbiamo dormito in 100 posti diversi del nuovo mondo, prima o poi dovevemo avere la nostra gosth story.