Thursday 20 June 2013

Italian cultural mainstream

Al giardino dell' Humble Administrator di Souzoh tira un'aria calda da cottura a vapore. La mia maglietta grigia Timberland indossata ancora bagnata da bucato nel lavandino del Soul hotel ha fatto in tempo ad asciugarsi e tornare umida, questa volta di sudore. Tanto Verde attorno per un beneficio puramente visivo senza alcun sollievo fresco sulla pelle. Lu della provincia occidentale se ne sta seduto su un pezzetto di storia fatta a muro di pagoda; armeggia una reflex con un teleobiettivo da far impallidire la torre del Bund di Shanghai. Svolti i convenevoli, come da dove vieni e perchè in Italia si parla Inglese (mi ha sentito discutere con Charlie), Lu sintetizza così la moderna fisolofia cinese :"pensare a fare soldi per comprare macchine e vestiti". Poi, a bruciapelo, mi spara l'impegnativa domanda: " what is the Italian cultural mainstream"?  A distanza di 6 mesi mi ritrovo in una situazione tipo tavolo delle conversazioni peace and love del Red Victorian Caffe di San Francisco, ma qui fa molto più caldo e non aiuta la concentrazione. Azzardo un "dipende dai periodi e dalla sottocultura di appartenenza (in inglese)".  Poi, anche con l'aiuto di Charlie, elaboro una risposta: "si lavora sempre e anche di fretta, specialmente a Milano, ma c'è sempre più la necessità di fermarsi per un buon bicchiere di vino o un piatto della cucina tradizionale". Gli ho sfoderato una sorta di teoria della slowfoddizzazione della società capitalistica in cui vino e cibo hanno ammorbidito tempi e modi del lavoro del proletariato e della borghesia. Un approccio agroalimentare che mette tutti d'accordo con le gambe sotto lo stesso tavolo. Continuiamo a parlare di bellezze e bruttezze architetoniche e della vita. Siamo d'accordo sul fatto che i palazzoni non devono per forza essere oscenamente comunisti come in China, vedi ad esempio cosa succede a New York. Lo stesso sul principio che la vita non è solo lavoro e che ci dobbiamo tenere strette le settimane di vacanza, in Cina sono 6 come in Italia. Anche solo per fotografare le bellezze di posti come questo dove, per la prima volta, si respira un pò meno inquinamento e si vede il cielo. Vorrei dire a Lu: "rimaniamo in contatto su FB" ma qui non c'è rete per i social media.

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